“Vincere non è importante, è
l'unica cosa che conta”. Certo. Nel leggere o ascoltare queste
parole, ci sarà sicuramente chi risponderà “Sì, ma bisogna
giocare bene. Il calcio è spettacolo, divertimento, etc, etc, etc”.
Dall'altra parte, qualcuno gli risponderà che, col bel gioco o meno,
chi alza i trofei è colui che scrive la storia e rimane negli
almanacchi. Abbinare il tutto, sarebbe perfetto. La storia
bianconera, però, non pullula di esempi, in tal senso. Sia chiaro:
la Juve, di campioni, ne ha sempre avuti, ma solo in casi sporadici è
arrivata al successo attraverso un gioco scintillante e spettacolare.
Nella maggior parte dei casi, è stato il pragmatismo, ad avere la
meglio. Che poi, bisogna intendersi sul concetto di calcio
spettacolo. Se volete un gioco alla Zeman o una gara stile Dortmund -
Legia Varsavia, avete sicuramente sbagliato canale. Nei commenti
post Siviglia, sono continuate le critiche in merito al “non gioco”
della Vecchia Signora. Sicuramente, dal punto di vista della
prestazione, si può e si deve migliorare, così come nella riduzione
degli errori gratuiti e nella gestione e circolazione della palla.
Però. I ragazzi di Allegri hanno vinto dove altri non erano
riusciti, sconfiggendo quella che, al momento, è la squadra al terzo
posto nella Liga (campionato più competitivo come dimostrano gli
ultimi anni di affermazioni delle squadre spagnole nelle coppe),
davanti all'Atletico Madrid, per molti divenuta squadra di culto e
ispirazione (il Cholismo fa tendenza). Ebbene, si sono letti commenti
che esaltavano la prova degli andalusi e del loro tecnico Sampaoli.
Ecco, del tecnico argentino, ricordiamo lo schieramento catenacciaro
nella gara d'andata e le sceneggiate alla Mourinho di ieri sera. Del
Siviglia ricordiamo un tiro (uno) verso lo specchio della porta in
due gare, ma ricordiamo anche la mole di falli commessi nella gara di
andata, le provocazioni e le sceneggiate della partita di ieri sera.
Quindi? Di cosa stiamo parlando? Ora vanno di moda concetti quali il
“Cholismo” o il “Sampaolismo” che però, nella realtà dei
fatti che significato hanno? Aggredire l'avversario, dal punto di
vista sportivo e calcistico, non significa necessariamente giocare
“duro”, cosa che, sia il Siviglia che l'Atletico, fanno
abbondantemente. “E ma, gli andalusi sono rimasti per 60 minuti in
dieci”. Certo. Anche a Lione la Juve è rimasta in inferiorità
numerica e, guarda caso, è riuscita addirittura a vincere. “E ma
il rigore, e ma l'espulsione”. Sacrosanti. Senza elementi del
calibro di Barzagli, Chiellini, Dybala, Higuain, siamo riusciti a
volare dove le aquile non osavano. Certo, non siamo stati
esteticamente meravigliosi, ma per quello ci sono le copertine di
Vanity Fair. Siamo stato brutti, sporchi e cattivi, ma abbiamo avuto
un cuore e soprattutto due c...... così. Per l'estetica, al momento,
ci sono altri canali. Belli, sì, ma molto spesso infelici e
perdenti. A voi la scelta.
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